La fisiokinesiterapia o fisiochinesiterapia è una pratica medica manuale o strumentale di norma prescritta a pazienti che abbiano indossato delle ingessature o dei tutori, alle prese con un postoperatorio difficoltoso o reduci da eventi traumatici.
Grazie a questa particolare tipologia di cure, fondate essenzialmente sulla ginnastica attiva o passiva, è possibile ottenere una totale riabilitazione delle parti interessate e ripristinare l’efficienza muscolare o articolare di diversi distretti del corpo.
La fisiochinesiterapia inoltre può essere impiegata per lenire alcune tipologie di dolori, per rendere più sopportabile il decorso di patologie degenerative, curare delle fratture, dei colpi di frusta, valgismo o varismo. Una forma più progredita di fisiokinesiterapia è l’idrochinesiterapia che, ovviamente, si pratica in acqua.
Fisiokinesiterapia attiva e passiva
Abbiamo detto che la fisiokinesiterapia può avvalersi di movimenti attivi o passivi. Nel primo caso, ovviamente, il paziente verrà chiamato a compiere degli esercizi via via indicati dal terapista. In questa eventualità si utilizzano di solito vari supporti quali ad esempio palloni, tappeti, elastici e così via. A questa pagina sul sito fisioterapia-online.it c’è l’elenco dei Centri di Fisiokinesiterapia che è possibile filtrare sia per regione che per area tematica.
La fisiochinesiterapia passiva invece prevede che il terapista agisca sul corpo immobile del paziente facendogli compiere un certo numero di esercizi utili a risolvere il tipo di problema riscontrato. Quest’ultima opzione viene di norma utilizzata durante le sedute iniziali, quando cioè il dolore o la scarsa mobilità non permetterebbero al malato di eseguire autonomamente determinati movimenti.
La fisiokinesiterapia passiva può essere di tipo manuale o strumentale. Nel primo caso, ovviamente, sarà il terapista ad agire direttamente sulla parte del corpo interessata, nel secondo egli si avvarrà dell’ausilio di appositi macchinari. Sottoponendoci ad una seduta potremmo quindi beneficiare di onde d’urto, magnetoterapia, elettrostimolazione, neuroregolazione, ionoforesi, radarterapia, laserterapia, ultrasuono terapia e tecarterapia. Ciascuna delle suddette branche, per così dire, della fisioterapia stimola il corpo in maniera differente e può quindi rivelarsi adatta ad una circostanza piuttosto che ad un’altra.
L’impiego di questi strumenti inoltre rende possibile estendere il campo d’azione della fisiokinesiterapia non soltanto a problemi di natura ortopedica, neurologica o reumatologica, ma anche respiratoria e cardiovascolare.
Fisiochinesiterapia: istruzioni per l’uso
Quando ci si sottopone a fisiochinesiterapia è importantissimo stabilire a monte il lasso di tempo che dovrà trascorrere tra una seduta e l’altra. Dilazionare il trattamento o al contrario avvicinare troppo gli appuntamenti può infatti rivelarsi controproducente. Per capire a che intervalli vadano fissati gli incontri bisogna tenere conto di vari parametri: dal tipo di problema riscontrato allo stile di vita del paziente, dall’età all’eventuale pratica di altre attività ginniche.
Di norma gli specialisti suggeriscono di impegnarsi in due o tre sedute settimanali anche se gli sportivi o i soggetti molto giovani potrebbero necessitare di un ciclo di incontri a cadenza quotidiana.
Ma cosa si fa durante il trattamento? Come abbiamo visto la fisiokinesiterapia può abbracciare un ventaglio molto ampio di soluzioni. Per questo motivo, a seconda del proprio problema, si potrebbe essere chiamati a sottoporsi a terapie manuali di vario tipo, ad eseguire degli esercizi propriocettivi o di stretching, a subire delle manipolazioni oppure ancora l’azione delle macchine terapeutiche. In alcuni casi inoltre la fisiochinesiterapia viene abbinata, per così dire, alla massoterapia. Le sedute durano in media 30/60 minuti.
Fisiochinesi terapia: pro e contro
La fisiochinesiterapia, l’abbiamo già visto, consente al paziente di recuperare la sua mobilità, ma non solo. Questo tipo di trattamento permette anche di migliorare la respirazione, il flusso sanguigno e persino il metabolismo. Ciò implica che il percorso terapeutico qui in esame può rivelarsi in qualche modo utile a prevenire problemi ben più gravi di quelli per cui si è in cura. In una certa misura la fisiochinesiterapia agevola inoltre il rilassamento muscolare e mentale.
Per quanto riguarda le controindicazioni legate a questa pratica diciamo subito che esse sono davvero poche. Ovviamente tale cura va prescritta soltanto in caso di effettivo bisogno e, sebbene adatta ad ogni età e persino alle donne in stato di gravidanza, va eseguita con una certa attenzione.
Non sempre vengono ritenuti idonei al trattamento infine i soggetti affetti da tumori, turbe psichiche, malattie degenerative, infiammazioni ed infezioni.
Informazioni utili
Quanto costa una seduta di fisiochinesiterapia? Purtroppo al giorno d’oggi, per quanto la terapia possa essere utile e consigliata, siamo tutti istintivamente portati a dar peso a questo aspetto del problema. Beh, diciamo che per quanto riguarda i prezzi c’è poca possibilità di fissare degli standard precisi. Molto dipende infatti dal centro di riferimento e dal terapista a cui si decide di affidarsi. In generale affermiamo allora che una seduta di circa una quarantina di minuti potrebbe costare dalle dieci euro in su.
A confortarci però arriva la consapevolezza che questo tipo di pratica medica è sempre detraibile dalle tasse, esattamente come la fisioterapia riabilitativa e la laserterapia. Molti si chiedono poi se la fisiochinesiterapia sia davvero utile: la risposta è sì, a patto ovviamente che il paziente collabori e che il fisiatra ed il centro medico siano all’altezza.