Venti periodici del Mediterraneo: nomi e caratteristiche principali

Venti periodici del Mediterraneo: nomi e caratteristiche principali

Nell’area del mar Mediterraneo soffiano otto venti periodici. Sono quei venti che, a seconda del cambiamento atmosferico, invertono il loro senso rispetto alla direzione di provenienza. Possono considerarsi venti periodici anche le brezze, gli etei e i monsoni. Gli ultimi due però non giungono sulla nostra penisola ma soffiano in Asia, India ed Egitto.

Per conoscere la direzione del vento si impiegano i punti cardinali ed è proprio per questo scopo che si utilizza la rosa dei venti, che assegna un nome al vento in base al punto cardinale da dove soffia.

Venti periodici del Mediterraneo

Vediamo quali sono i venti che soffiano sul nostro mare e sull’Italia, cercando di approfondirne le singole caratteristiche.

Maestrale

Il maestrale, chiamato anche maestro, è un vento che preannuncia l’arrivo dell’inverno. Soffia da nord-ovest, è molto secco e spesso si accompagna a delle burrasche. Può raggiungere anche i 120 km/h e soffiare a forte intensità. Arriva dal golfo del Leone e dalle vallate del Rodano e soffia verso il mar Ligure e l’alto Tirreno. Insieme al libeccio è uno dei venti più tipici dell’area mediterranea.

Tramontana

La tramontana è per definizione un vento freddo e gelido che proviene dal nord Europa e dalle regioni polari. Soffia in particolar modo nelle giornate di cielo terso, quando il tempo è bello e non piove. Si manifesta con forti raffiche e l’aria che porta con sé, sulla penisola italiana, è fredda e secca. Laddove invece si forma, nel nord Europa, la tramontana è un vento freddo e umido. Questo vento può essere chiamato con diversi appellativi, a seconda della regione in cui soffia. Nelle regioni adriatiche è la bora che soffia da est-nord-est, ma può essere detto anche buriana o aquilone.

Scirocco

Quasi tutti conoscono lo scirocco, il caldo vento del Sahara. Soffia da sud-est ed appunto nasce nel deserto sopra nominato. Arriva in Italia attraversando il Mediterraneo e porta un’aria molto calda e secca. Quando giunge nel nord della penisola è ricco di umidità che quasi sempre si trasforma in piogge.

Libeccio

Il libeccio è un vento proveniente dalla Libia che soffia da sud-ovest. Chiamato anche garbin, è noto per essere portatore di tempesta. I Romani lo appellavano anche come ponente iemale o africo. Rispetto agli altri venti marittimi ha caratteristiche diverse. Nasce rapidamente e può soffiare a potenze elevate poi d’un tratto placarsi. In genere segue le piogge e porta cieli sereni.

Grecale

Si tratta di un vento invernale che soffia da nord-est. Conosciuto anche come greco, è molto freddo e asciutto. Il suo nome deriva dalla convinzione dei navigatori antichi, che credevano fosse di provenienza greca. Anche il grecale, come la tramontana, è sinonimo di bel tempo e si manifesta a raffiche.

Ponente

Il ponente arriva da occidente e soffia principalmente nei periodi estivi. E’ un vento presente in particolare sulle coste tirreniche e in quelle adriatiche meridionali. Chiamato anche espero, il ponente è un vento che nelle calde giornate estive porta frescura. Produce una piacevole brezza marina che si avverte in special modo sul litorale laziale.

Levante

Il levante spira da oriente ed è un vento fresco di poca intensità. Quando giunge sul Mediterraneo e sul mar Tirreno preannuncia brutto tempo, ovvero precipitazioni e anche tempesta.

Ostro

Austro, mezzogiorno o ostro, questi i nomi con i quali è riconoscibile questo vento periodico del Mediterraneo. Ha origine nel Sud e anch’esso è portatore di piogge e tempesta. La sua debole intensità non compromette mai il moto marino e ondoso.

Leggende sui venti

I nomi di quasi tutti i venti che abbiamo citato nascono dalla mitologia greca. Nei miti Austro ed Euro sono considerati due dei venti principali. Austro è rappresentato bagnato perché portatore di pioggia ed Euro come un vecchio racchiuso in un mantello. Libeccio appare avvolto nella nebbia. Quest’ultimo ed Austro sono i figli di Eolo, il dio dei venti. Non sono i soli, perché Eolo è padre di altri dieci figli, tra maschi e femmine. Essi si sposarono tra loro generando nuovi venti.

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